La possibilità di un trattamento equo tra la vittima e l’imputato come parti nel processo penale alla luce dello Statuto della Vittima (Disegno di Legge n. 3.890/2020) e delle garanzie costituzionali riservate all’imputato.

Autori

  • Daniel Iachel Pasqualotto

DOI:

https://doi.org/10.58725/rivjr.v3i2.141

Abstract

Il presente articolo analizza la possibilità di un trattamento isonomico tra la vittima e l’imputato nel processo penale alla luce della proposta legislativa dello Statuto della Vittima (Disegno di Legge n. 3.890/2020) e dei principi e delle garanzie costituzionali e internazionali a tutela dei diritti dell’imputato. Lo studio propone una riflessione critica sull’equilibrio tra garanzie e diritti fondamentali, discutendo la natura asimmetrica del processo penale e le sfide nella costruzione di un modello che rispetti sia i diritti fondamentali dell’imputato sia le legittime rivendicazioni della vittima in termini di dignità, protezione e partecipazione effettiva nella persecuzione penale.

Pubblicato

2025-08-22